Ricerche
Donne e Guerrieri da Ruvo e Bitonto
Questo catalogo dice l’ulteriore arricchimento del Museo Archeologico voluto dalla Fondazione De Palo – Ungaro e dal Comune con nuove esposizioni che ampliano le conoscenze degli insediamenti peucezi nel nostro territorio sino a prima della forte destrutturazione socio-economica che l’entrata nell’orbita del governo romano finì per determinare. Alle immagini del guerriero e della donna riprodotte nei vasi provenienti dalla vecchia necropoli bitontina si aggiungono le scoperte delle varie sepolture risalenti ai secoli V e IV a.C. rinvenute negli ultimi anni lungo il versante nord di via Traiana e nell’area di espansione cimiteriale del centro urbano. I nuovi vasi a figure rosse importati o pro-dotti dai ceramografi apulo-lucani informano sul rituale funerario, sulla cultura materiale, sui commerci e gli scambi con i centri limitrofi. Emerge un ulteriore spaccato socio-economico della città antica: il mondo legato alla sfera muliebre con esplicito riferimento al lavoro di tessitura, a scene di corteggiamento e scambi di offerte, delicati profili di volti femminili, oggetti ordinari della vita quotidiana, elementi distintivi che rinviano ad attività atletiche e belliche proprie della sfera maschile. Gli spazi espositivi offrono alla vista del visitatore corredi funerari provenienti da due tombe di Ruvo, nelle quali sono stati rinvenuti un ricco servizio ceramico da simposio e vari oggetti riferibili ad attività proprie del guerriero, tra cui due pezzi d’arte, un cratere protolucano a figure rosse con scena di inseguimento del pittore Amykos e un cratere a mascheroni del pittore di Baltimora con la eroicizzazione del guerriero con il suo cavallo inserito nel tempietto funerario.
Qui devo esprimere la mia gratitudine ai titolari dell’impresa edile Coce Giuseppe e Colapinto ing. Francesco, giacché a loro si devono i lavori di ristrutturazione e di allestimento della nuova ala del Museo Archeologico, lavori sostenuti munere proprio, dopo aver seguito con particolare interesse le fasi di rinvenimento delle tombe nelle aree di propria pertinenza, di modo che in tempi incredibilmente brevi si è passati dallo scavo alla valorizzazione dei reperti, dopo la conoscenza delle modalità insediative e della forma sociale della Bitonto peuceta. Devo altresì rivolgere il grato apprezzamento alla dr.ssa Ada Riccardi per il lavoro svolto con si-cura competenza e fermo rigore scientifico nei di-versi tempi di ricognizione e classificazione preliminare degli oggetti rinvenuti, di ideazione e coordinamento del progetto espositivo. La storia antica della città, che è storia umana e sociale e quindi è studio dell’uomo in quanto integrato in un gruppo sociale, dopo queste ultime scoperte archeologiche emerge ancor più a chiare linee. L’augurio è che visite guidate, seminari e dibattiti tematici specifici, pannelli didattici e pubblicazione di cataloghi possano permettere la riscoperta del nostro Museo archeologico come strumento di educazione e veicolo di cultura, al fine di radicare sempre più in noi il bisogno di conoscere le forme diverse della memoria storica e di rafforzare il senso di identità e di appartenenza alla propria comunità cittadina, aprendoci ulteriormente alla nozione di patrimonio locale come ordinaria testimonianza di un passato che ci appartiene, ricercando nuovi codici culturali e costruendo le giuste infrastrutture per lo sviluppo della società cognitiva.
Nicola Pice
Sindaco di Bitonto