Una cera bollente per i Santi Medici quest’anno non versata per le strade…
Un cortometraggio di Gaetano Fracassio molto suggestivo.
Una cera bollente per i Santi Medici quest’anno non versata per le strade, ma nell’aria anche oggi avverti il profumo dei ceri accesi e l’odore acre della cera sciolta.
Il filmato emotivamente traduce lo spettacolo della fede e della antica tradizione della terza domenica di ottobre con la processione dei Santi Medici, sentiti come benefattori che sono pronti a guarire i mali del corpo e dell’anima e che mai si stancano di rispondere alle ansie e alle speranze della gente. Una folla immensa di fedeli, di pellegrini provenienti da più parti, di miracolati e di richiedenti la grazia: portano il peso di grossi ceri e camminano scalzi all’indietro con lo sguardo rivolto alle statue. Le immagini lentamente scorrono, le sottolinea un canto popolare o un vocio indistinto o una lieve nota musicale o un silenzio metafisico che apre alla sconfinata via dello spirito. Tutto sotto il segno di una fede sanguigna, incentrata sul dolore muto o esasperato della sofferenza fisica che vuole essere alleviata. In fondo un rito sacro che a Bitonto non è una storia occasionale o una evasione folkloristica, ma è parte piena del corpo della società bitontina e in un certo modo la esprime. L’avverti anche quest’anno, nonostante la nebulosa foschia della pandemia. La fiamma tenue dei ceri arde lo stesso e si apre alla speranza, nel mentre si nutre di un sentimento di devozione autentica e si fa affermazione del valore della vita.