In occasione della presentazione del libro “Passeggiate archeologiche – Proposte per conoscere siti e storie della Puglia” di Giuliano Volpe nell’ambito degli incontri culturali previsti dal Centro Ricerche di Storia e Arte venerdì 3 febbraio alle ore 17.30 presso il Museo archeologico della Fondazione De Palo-Ungaro si inaugura la mostra “Libri d’artista illustrati”. Intervengono il sindaco Francesco Paolo Ricci, la Dirigente del Liceo Scientifico Angela Pastoressa, il prof. Giuliano Volpe dell’Università di Bari. Sono in esposizione più di cinquanta librini tratti dal catalogo Pulcinoelefante, la casa editrice fondata dal poliedrico Alberto Casiraghi, che, usando la stampa a mano con caratteri mobili, realizza su carta pregiatissima in tiratura che non superano le trentadue unità piccole plaquettes formate da un testo (aforisma o breve poesia) accompagnato da piccole incisioni o disegni acquarellati eseguiti da artisti più o meno noti, tutti differenti per formazione e attitudine, tra questi citiamo Igor Ravel, Alberto Mari, Adalberto Borioli, Paolo Gubinelli, Gaetano Orazio, Vagus Merlinus, Luciano Ragozzino e John Giallo, pseudonimo dello stesso Alberto Casiraghy che realizza disegni semplici, fanciulleschi, con case minuscole, occhi volanti, pesci aerei, foglie e rami e alberi, scale verso l’infinito, tutto avvolto da un’aria misteriosa e di attesa. Accanto a poeti e aforisti sconosciuti trovi nomi di scrittori importanti, tutti accomunati dalla passione per gli aforismi come Alda Merini, Arturo Schwarz, Bruno Munari, Allen Ginsberg, Gustav Flaubert, Ezra Pound, Samuel Beckett, Franz Kafka, Cesare Zavattini. Ogni libro nasce dall’amore per la poesia, dalla voglia di giocare con le parole e con gli autori, dalla necessità di parlare della vita fatta di sogni e speranze, di dolore e malinconia, nonché dal bisogno di scavare dentro sé stesso.
Il percorso espositivo della mostra, progettata da Francesco Paolo Palmieri, Giuseppe Fioriello, Domenico Saracino e Nicola Pice, è stato realizzato da Gaetano Fracassio, parte come enfatizzazione ludica e si sviluppa con scientificità e acribia per approdare ad un indefinito che si affida alla creatività e al pensare emotivo del visitatore che finisce per affacciarsi sul pulsare della vita in cerca dell’altrove e rompere il legame tra silenzio e parola, finendo per scoprire che la libertà è in ogni momento come afferma lo stesso Casiraghi nel suo eterno gioco a non sapere chi siamo. Questi libretti in mostra con il loro carico di detti sapienziali riescono a suscitare in giovani e meno giovani non poche vibranti suggestioni emotive.