il racconto della memoria
di Giuseppe Fioriello
Per Bitonto via Planelli doveva essere la 5^ strada del centro della città di Bitonto; il decumano di antica e romana memoria, fino a metà dell’800. Anzi, spingendoci fino agli ’60 in Via Planelli, come in tutto il “borgo antico” vi era l’anima della città con le sue usanze e costumi, fatti di fatica e spiritualità con un pizzico di accettazione.
Domenico Danza, ne fa un racconto di quella strada a partire da un numero civico, il N° 40; una storia in cui si accumulano le esperienze, le voci, gli sguardi, dai suoi parenti ai suoi amici. Questa sorta di viaggio si sviluppa nel tempo e lungo lo spazio della nostra Italia; arriva alla sua destinazione per trovare il proprio sé, e, girarlo come testimone ai suoi nipoti o, quanti vogliono essere complici della memoria ante-damnatio.
Infine, la somma o la sottrazione al racconto è l’amara constatazione fatta nel prologo:
“Una volta al numero 40 della Via Planelli abitavano dieci famiglie e una quarantina di persone; oggi si conta solo una famiglia; anche considerando un certo numero di morti è evidente che una quota consistente di quegli abitanti è emigrata; rifletto con angoscia sopra questa realtà: quanti numeri 40? Quante Via Planelli? Quante Bitonto? Vuol dire che la città avrebbe potuto contare almeno diecimila abitanti in più e che la Puglia avrebbe potuto avere oggi una popolazione di oltre cinque milioni di abitanti, anziché di quattro”. Come diceva quello lì: meditate gente, meditate!
Il libro, Via Planelli, N° 40 e d’intorni, il racconto della memoria, è stato presentato il giorno 22 ottobre 2021, dal giornalista Valentino Losito presso il Museo Archeologico “Fondazione De Palo-Ungaro in Bitonto. La serata si è conclusa con un saggio musicale, tra cui un brano tratto da CD musicale di Domenico Danza, ‘Miserere’. Ad eseguire i brani si sono cimentati i maestri Francesco Paolo Luiso (al pianoforte), Vincenzo Mastropirro (al flauto) e Marilena Gaudio (voce soprano).