di Nicola Pice
A Bitonto il Museo Archeologico della Fondazione De Palo-Ungaro offre un ricco repertorio di pesi da telaio. Realizzati con vari materiali (pietra, argilla cruda, terracotta), questi manufatti hanno generalmente forma cilindrica o troncopiramidale a base quadrata, talora rozzi o non ben rifiniti, con un foro ad un’estremità per legarvi i fili. I pesi da telaio forniscono informazioni importanti sulla tessitura e su non pochi altri aspetti, a cominciare dalla conoscenza sulla produzione tessile realizzata col telaio verticale, per finire alla verifica delle relazioni e dei legami (individuali e di gruppo) tra donne, valutando adeguatamente le decorazioni sovrapposte. Difatti spesso i pesi da telaio sono “personalizzati” attraverso segni per lo più realizzati a crudo, come iscrizioni (singole lettere o nomi), linee e forme geometriche, impressioni e impronte di piccoli oggetti di ornamento, quali gemme incise o castoni di anello, fibule e orecchini. Non mancano motivi figurativi come figure maschili e femminili in varie posizioni, divinità, animali, personaggi mitologici, elementi floreali, come le rosette, e oggetti di varia natura quali vasi, stelle e ruote. I pesi da telaio, quindi, non hanno soltanto una funzione tecnica e pratica connessa con la produzione tessile, ma sono da considerare anche oggetti personali atti a riflettere una personale identità. La documentazione archeologica presente nel nostro museo lascia cogliere i diversi motivi decorativi e talvolta persino il marchio di fabbrica, ovvero un piccolo bollo, diremmo l’equivalente del moderno brand aziendale. Difatti ogni officina sceglieva un proprio bollo perché i propri prodotti fossero riconoscibili sia dagli artigiani durante la loro preparazione, in fase di cottura – spesso diverse botteghe si avvalevano di un’unica fornace collettiva -, sia da parte degli utenti, che li avrebbero agevolmente distinti da altri analoghi disponibili sul mercato. Nessuna meraviglia, dunque, se un nostro peso da telaio del IV secolo a. C. possa avere un bollo impresso con scena erotica.